lunedì 15 settembre 2014

Agrumicoltura in Penisola Sorrentina nel 1950

Orangen und Zitronen aus Sorrent (Arance e limoni di Sorrento) è un breve documentario tedesco girato nel 1950 16mm e digitalizzato da Ludovico Mosca. 
Le immagini sono molto interessanti in sé e per sé e potrebbero fornire materiale per scrivere più di un libro anche senza scendere in dettagli tecnici, ma lascio il gravoso compito agli esperti. Penso che comunque sia necessaria qualche informazione in più visto che alcune pratiche sono molto cambiate o del tutto scomparse. 
Dopo il primo minuto introduttivo si passa subito ad un’operazione del tutto scomparsa: l’accummugliatura (copertura). Si vedono gli uomini salire sul pergolato, disfare le cupole di pagliarelle e sistemarle sui pali e corde di ferro creando quasi un tetto compatto rendendo quasi bui i giardini. Il modo particolare di accatastare le pagliarelle sulla pergola - evitando spostarle a terra all'inizio della primavera e riportarle su a metà autunno - giustificava una domanda comunissima fino a vari decenni fa: cosa sono quelle “casette” sui pergolati?
  
Si vede poi come si irrigava all'epoca e nei decenni o secoli precedenti. I grandi giardini erano provvisti di un sistema di canalizzazione fissa (in pietra o cemento) che faceva giungere - per gravità - l'acqua dalla vasca a monte fino ai vari appezzamenti. In ogni caso, sia nei grandi che nei piccoli agrumeti, nella fase finale l’acqua era indirizzata alle conche attorno a ciascun albero con solchi appositamente scavati quasi al momento. Una volta data abbastanza acqua ad una pianta, quasi riempiendo la fonte (la conca), con un colpo di zappa si chiudeva quel solco e se ne apriva un altro dirigendo l'acqua alla successiva.
Si possono poi notare attrezzi, o meglio recipienti, peculiari dell’agrumicoltura della Penisola: i panari e le sporte. I primi, di sezione rotonda, venivano riempiti dagli operai stesso sull'albero ed erano agganciati ad un ramo o alla scala per mezzo di un uncino di legno. Le sporte, più grandi e capienti, erano a sezione rettangolare ed erano destinate al trasporto. Le sigle sul lato erano le iniziali del proprietario del fondo o del commerciante. Sia sporte che panari erano costruiti in castagno intrecciato e avevano l'interno imbottito di paglia mantenuta da tela di sacco in modo da non danneggiare la buccia degli agrumi.
Non mi soffermo su altre fasi come innesti, trasporto, lavaggio, incartamento, ecc. (molte di queste scomparse) in quanto per esse, essendo abbastanza chiare, non sussiste una vera necessità di spiegazione.
Ma ci sono ancora un paio di operazioni che vorrei evidenziare: la stropponatura e la misurazione. La prima era effettuata di solito dalle donne le quali, ricevuti i panari, prima di trasferire i limoni nelle sporte provvedevano a livellare i piccioli (strepponi) in modo da non lasciare parti sporgenti che, durante il trasporto, potessero rovinare le bucce dei frutti contigui facendoli marcire.
La seconda si poteva effettuare contemporaneamente alla stropponatura o successivamente in fase di riempimento delle casse da inviare ai mercati. Nel filmato si vede una donna con un calibro metallico avente vari “buchi” denominati in base alla circonferenza espressa in centimetri. Volendo, per esempio  separare limoni 18-21, questi dovevano passare nel 21 e non passare nel 18. Chiaramente chi provvedeva alla scelta aveva solo pochissimi dubbi per misure molto prossime a quelle limite e quindi quasi tutti i frutti andavano direttamente fra quelli diretti alla vendita o quelli considerati scarto in quanto troppo piccoli o troppo grandi senza essere passati per il calibro.
Queste sono solo poche indicazioni basate sui ricordi delle mie giornate passate, quasi una cinquantina di anni fa, nel limoneto storico di Massa Lubrense: il Gesù (localmente noto come 'o Gesùss). Li ho voluti condividere con i lettori di questo Blog sperando di far cosa gradita almeno ai furastieri e a qualche giovane interessato alle tradizioni della sua terra.
Vi invito comunque a leggere anche la pagina di presentazione del filmato sul sito di Ludovico  http://www.ludovicomosca.com/2014/09/orangen-und-zitronen/ nella  quale troverete ulteriori informazioni e le scansioni delle foto tratte da un libretto che accompagna la pellicola.

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