venerdì 13 febbraio 2015

Barrio de la Ranilla, Puerto de la Cruz, Tenerife

Questo quartiere, per secoli abitato quasi esclusivamente da pescatori, è ora in buona parte pedonalizzato e con i suoi tanti ristoranti, cafeterias, cervecería y tapas fa una grande concorrenza alla vicina e più famosa Plaza del CharcoAl piacere di una tranquilla passeggiata fra i suoi vicoli bordati per lo più da basse case si aggiunge quello dell'essere circondati da un ambiente variopinto, dalla grande varietà di colori delle facciate e, da pochi mesi, anche da tanti grandi murales.
Nei giorni scorsi avevo già pubblicato delle foto su Google+, precedute da brevi introduzioni, e ora ho aggiunto una quarta serie tematica dedicata a balconi in legno, aperti, chiusi o solo coperti, e alle caratteristiche persiane.

Balconi e persiane
Tutte le persiane erano completamente chiuse, senza fessure, ma avevano degli sportellini superiori con cerniere verticali e nella parte inferiore delle ante centrali le gelosie con cerniere orizzontali. 
In particolare le gelosie erano quelle che consentivano di arieggiare le stanze senza far entrare neanche un raggio di sole e quindi mantenendo freschi gli ambienti. 
Nelle foto notate anche i gocciolatoi, anch’essi in legno di pino, dei balconi.
Qui riporto anche i link e i brevi testi introduttivi degli album precedenti riguardanti questo caratteristico quartiere di Puerto de la Cruz

Murales
Al di là del puro aspetto artistico, in genere piacevole e interessante, i murales hanno ulteriormente accentuato il già variopinto impatto visivo del Barrio de La Ranilla. Date le dimensioni dei murales e la loro posizione (spesso scomoda) che talvolta non permettono di apprezzare a dovere i dettagli, nell’album ho inserito sia foto d’insieme che di particolari che ritenevo significativi o, quantomeno, singolari.
   

Le case
Come detto, la maggior parte delle antiche case dei pescatori del Barrio de la Ranilla sono state ristrutturate e ridipinte. In particolare per quelle che, pur rimodernate, hanno conservato la struttura originale (solo pianterreno, tetto spiovente di tegole) sono stati usati colori spesso forti e vivaci senza tener conto delle tinte delle facciate circostanti. La gamma di colori è estremamente varia e ci si imbatte in interessanti contrasti anche fra pareti e infissi di uno stesso edificio. In qualche decorazione ed in alcuni particolari (foto iniziale) appare chiaro che i professionisti non si sono limitati a realizzare solo i murales.

    
Infine ho raccolto poche foto di esemplari di una grossa lucertola endemica dell’isola, il Lagarto de Canarias occidental, localmente conosciuto come Lagarto tizón (Gallotia galloti). La sua testa (e solo quella) si vede spesso sporgere fra le nere pietre di origine vulcanica con le quali sono costruiti i tipici muri a secco. I maschi, più grandi, hanno una caratteristica colorazione azzurra sotto la gola. Le femmine, di dimensioni più piccole sono di colore marrone scuro con striatura longitunale sul dorso.
  
Supplemento di foto di un paio di murales e Lagarto tizón (femmine).

Considerato che le superfici disponibili sono ancora tante, sarà interessante seguire i futuri sviluppi in quanto a colori delle facciate delle case e murales.

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