sabato 8 agosto 2015

L'animalismo scriteriato è dannoso, per tutti

Qualcuno potrà storcere il naso, molti mi biasimeranno ancor prima di leggere questo post (e forse non lo leggeranno affatto), ma quelli di buon senso probabilmente condivideranno varie delle mie osservazioni. La materia è talmente vasta e complicata, piena di considerazioni morali, legali, etiche e antropologiche che è impossibile trattarla approfonditamente in un post come questo che ha la sola funzione di fornire alcuni spunti di riflessione, divagando dal problema della fauna selvatica. Infatti è conseguenza dal tragico evento di stamattina che ha causato la morte di un uomo ed il ferimento della moglie.
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In breve, a detta della signora, l’uomo era uscito con i cani dalla sua casa nei pressi del Parco della Madonie (Sicilia) quando è stato attaccato da un branco di cinghiali che gli hanno procurato varie ferite in seguito alle quali è deceduto. Pare che volesse proteggere i cani, ma penso che questi, saggiamente, non avrebbero affrontato i suidi e si sarebbero limitati a continuare ad abbaiare. Probabilmente se fossero rientrati tutti in casa avrebbero fatto molto meglio, ma dovrebbe essere permesso difendersi da queste non rare invasioni anche se per fortuna non tutte con epilogo tragico.
Nonostante gli attacchi ad umani non siano tanto sporadici se si considerano anche quelli portati da altri animali pericolosi (orsi, lupi, cani rinselvatichiti, ultimamente addirittura gabbiani!) nessun ente riesce a prendere le dovute contromisure a causa, o facendosi scudo, della solita tecnica dello scaricabarile. Appena qualcuno avanza proposte in tal senso (ricordate che spesso oltre ai danni fisici alle persone ci sono anche ingenti danni alle colture e agli allevamenti) i movimenti ambientalisti e animalisti, che spesso tutto sono fuorché tali, scatenano il solito putiferio.
Certamente qualcuno ha avuto la brillante idea di reintrodurre specie potenzialmente pericolose o dannose e qualcun altro, o addirittura gli stessi,  
geni della corrente di pensiero del protezionismo a tutti i costi anche a discapito di altre specie o di umani, si è poi battuto per salvaguardarle. Come si può pensare di immettere razze di animali, talvolta neanche autoctone, senza prevedere alcun controllo e ben sapendo che non ci sono specie predatrici? Ricordo, per esperienza diretta, che già nel 2001 a Caprera (Sardegna) esisteva il problema con centinaia di esemplari ibridi che si aggiravano tranquillamente (loro) nei villaggi turistici e per le strade causando non pochi incidenti. Emblematico è stato anche il problema per l’isola d’Elba (potrete trovare tante notizie in merito) dove, dopo anni di polemiche, tutti dovettero rendersi conto che:
L’eccessiva presenza di cinghiali infatti è ritenuta responsabile di seri danni alle produzioni agricole, incidenti stradali e inconvenienti vari agli abitanti dell’isola ed ai turisti, e di una consistente diminuzione della biodiversità complessiva del territorio.
Stamane Masini (Coldiretti), in riferimento all’incidente in Sicilia, ha dichiarato: ''Il ministero dell'Ambiente non ha mai preso atto dell'emergenza, la situazione della fauna selvatica è completamente fuori controllo, e i raccolti agricoli ne fanno le spese nel silenzio generale.” E ciò nonostante nella solo provincia di Siena siano stati abbattuti 70mila cinghiali. 
Ma se una volta si veniva addirittura pagati per l’eliminazione degli animali più dannosi o pericolosi, oggi si è giunti al punto che chi colpisce un cane che si accinge a morderlo, viene immediatamente denunciato e sanzionato.
La colpa non è certamente del cane, del cinghiale, del lupo o dell’orso, ma di chi ha creato questo sistema nel quale chi grida di più ha ragione e la tolleranza buonista salva gli animali a discapito degli umani. Esempio molto semplice: tanti azzannamenti da parte di cani potrebbero essere evitati se i proprietari degli stessi rispettassero le leggi tenendo sempre i loro amici al guinzaglio in luoghi pubblici (in alcuni casi è previsto anche l’obbligo di museruola). Proprio per questo motivo, a dire la verità, non mi fanno tanta pena quelli sbranati dai propri cani, ma certo i loro figli, parenti o ospiti che subiscono lesioni avrebbero qualcosa da ridire.
Purtroppo gli interessi sono enormi in particolare nel campo della cinofilia. Fate caso al numero impressionante di pubblicità nelle quali compaiono cani, anche quando non hanno alcuna relazione con il prodotto reclamizzato. Ricordo che ci fu una polemica su un film italiano moderno nel quale il protagonista andava in Vespa senza casco, ma nessuno protesta per le tante volte in cui appaiono i cani tenuti liberi in auto, casomai affacciati al finestrino. Non c’è giorno in cui sulle prime pagine dei giornali online non ci sia qualche breve notizia o immagine di cuccioli, “cani eroi”, ecc. Il solo cibo per cani muove milioni di Euro, poi ci sono gli accessori, gli addestratori, gli psicologi, i "parrucchieri" e chi più ne ha più ne metta.
La strenua difesa dei cinghiali delle Madonie vale la morte di Salvatore Rinaudo che, è necessario sottolinearlo, era nei pressi di casa sua, non andava a caccia di cinghiali e forse è morto per difendere altri animali (i suoi cani)? Cosa si fa per controllare la fauna selvatica? e di concreto per limitare il randagismo? Più o meno niente e quando si fa qualcosa spesso è solo una copertura per distribuire soldi a persone che dei cani non si prendono alcuna cura. 
Perché nessuno protesta contro quelli che insensatamente e inutilmente uccidono i serpenti e raramente si parla dei gatti uccisi dai cani con il tacito consenso (e purtroppo talvolta soddisfazione o vanto) dei padroni di questi ultimi? Perché nessuno protesta per il commercio (più o meno alla luce del sole) di tante specie protette? Si protesta per i canili (quei pochi che esistono) che hanno gabbie troppo piccole, ma avete mai notato le dimensioni di quelle dei negozi di animali? Nel mio tipo di animalismo ideale non si dovrebbero avere animali da compagnia, gli animali dovrebbero godere della compagnia di loro simili e vivere in libertà e non essere trastullo o giocattolo, oltretutto ahimè spesso usa e getta
Ci sono persone che si farebbero uccidere (come nel caso di Cefalù) per difendere i propri animali e pensano di trattarli benissimo, ma sono proprio sicuri che i pappagallini siano contenti di stare in gabbia e i criceti di correre in tondo e i pesciolini nuotare in un mare di un paio di litri d’acqua? Per non parlare di quelli che hanno iguana, serpenti esotici, camaleonti, tutti rigorosamente single, fuori dal loro habitat ed in spazi ristretti.
Concludo sottolineando che non uccido animali per divertimento e non ne posseggo, mi limito ad osservarli e fotografarli. Per quanto possibile, “proteggo” tutti gli animali che non siano pericolosi o oltremodo molesti. Per essere ancora più chiaro, non uccido ma faccio gentilmente uscire i tanti che passano per casa mia senza dare alcun fastidio (lucertole, ragni e altri insetti di grosse dimensioni) ed elimino solo zanzare e simili, con le formiche ci provo, ma è una guerra persa (parecchi ne sanno qualcosa). 
Infine avviso sempre le persone che bazzicano nel mio giardino che lì ospito un bel biacco (Coluber viridiflavus, serpente nero INNOCUO spesso erroneamente chiamato biscia) e intimo loro di non dargli il minimo fastidio, pena una legittima denuncia. 



Ho avuto la fortuna di incontrare i due biacchi della foto in alto in fase di accoppiamento lungo un sentiero della Valle delle Ferriere. Ovviamente non li ho disturbati limitandomi a fotografarli.

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