martedì 8 dicembre 2015

I miei sentieri preferiti (5) -Bandera

Sentieri attorno Punta Bandera (Faito)

Ultimo percorso in altura, per noi 1000 metri bastano per dire altura ...
Bandera, molti non sanno neanche dove sia esattamente essendo posto poco conosciuto ed ancor meno frequentato, certamente il meno noto dei miei sette percorsi preferiti.
Per illuminare gli escursionisti neofiti dei Lattari e chi non vive in Penisola/Costiera (questi ovviamente giustificati) spero sia sufficiente questa cartina estratta dalla mia carta generale del Faito e Sant'Angelo a Tre Pizzi, debitamente modificata, per spiegare di quale area andrò a parlare. Tecnicamente il toponimo completo dovrebbe essere Punta Bandera e si riferisce allo sperone roccioso, quasi completamente coperto da pini, che si distingue chiaramente da qualunque punto della Conocchia, da S. Maria del Castello e da tante altre zone della parte occidentale dei Lattari. Quando si parla del sentiero omonimo comunemente ci si riferisce invece a quello che si sviluppa al limite superiore della imponente falesia che limita a nord il Vallone (dell’Acqua) del Milo da 500m a nord della Punta fino al margine del vallone di Campo del Pero. Consiglio di percorrerlo nella suddetta direzione, in leggera salita, e quindi così lo descriverò. Considerato che l'ho inserito fra i magnifici 7 dovrebbe essere superfluo sottolineare la sua panoramicità seppur limitata dal correre in costa.
   
E ora una buona e una cattiva notizia.
Buona: al termine del percorso panoramico, come già anticipato, è possibile aggiungere, in continuità, il crinale di Monte Cerasuolo che proprio in quanto percorso di cresta offre visioni più ampie seppur talvolta limitato dagli alberi verso nord, ma non certamente più “entusiasmanti” e quasi meditative di quelle del sentiero Bandera.
Cattiva: la parte più bella è "apparentemente" molto esposta. Ciò significa che, pur non essendo assolutamente sentiero più pericoloso di tanti altri tratti bordati dalla falsa sicurezza conferita da passamano dei quali non ci si dovrebbe fidare o cortine di cespugli che semplicemente mascherano uno strapiombo, per chi ha problemi di acrofobia (vertigini) potrebbe essere più stressante che piacevole o addirittura non percorribile.
Pur essendo il meno noto del gruppo, è uno dei più facili da raggiungere. Infatti si può arrivare in auto fin nei pressi della Latteria e percorrendo solo poco più di 300m di facile sentiero fra castagni si arriva al margine del bosco e all’inizio del sentiero panoramico ... e che panorami! Consiglio di effettuare questa brevissima escursione (circa 700 a/r) anche a chi non vuole o non può percorrere l’intero sentiero ... ne vale la pena.
Da lì ci sono varie tracce da seguire, ma non veri e propri sentieri, i poco esperti o poco sicuri farebbero bene ad andare in compagnia se non vogliono perdere tempo prima di trovare quello giusto.
Come si vede dalla cartina, per 600m si procede in costa in direzione sud per giungere alla Punta e cambiare versante. Fin lì si vede la costa da Vico Equense a Sorrento e le isole del Golfo di Napoli, poi si passerà ad affacciarsi sugli strapiombi del Vallone del Milo e verso il Golfo di Salerno per la rimanente parte di circa un chilometro. In questi 1.600m si guadagnano appena 100m di altitudine, il dislivello complessivo in salita è solo di poco superiore dovendo aggiungere alcuni minimi saliscendi; l’impegno fisico è minimo.
Giunti alla fine del tratto in direzione est si potrà scegliere se tornare direttamente alla strada più vicina (Campo del Pero è distante 600m, attraverso la faggeta) o proseguire nel percorso panoramico portandosi in vetta al Monte Cerasuolo (1.213m) seguendo il limite del bosco all’interno di esso o all’esterno, fra bassi cespugli (puntinato rosso in carta). Non esiste un sentiero vero e proprio, ma dovendo raggiungere il punto più alto e avendo gli alberi come riferimento direi che è veramente difficile perdersi.
Chi giunge in vetta proseguirà lungo una traccia (tratteggio rosso in carta) che percorre il crinale fino ad un piccolo spiazzo molto panoramico (foto sopra) dal quale parte (verso destra, in piano) un sentiero evidente che dopo pochi metri diventa una ampia sterrata carrabile (800m fino a Campo del Pero).
Come per i preferiti precedenti, aggiungo che chi ha gambe e buona volontà ha numerose possibilità per inserire questi sentieri in percorsi più lunghi. Per esempio:
  • da Piazzale dei Capi, Funivia o addirittura da Moiano (via Villaggio Sportivo) si accede al sentiero come descritto (lato Latteria/sorgente Lontra) si prosegue fino a Campo del Pero (includendo o meno il Cerasuolo) e si chiude il giro combinando a proprio piacimento i soliti sentieri (Conocchia, Acqua Santa, Molare) e infine tornando al punto di partenza via Porta di Faito o nel caso di Moiano si scende Conocchia e si torna via Anaro.
  • giri ancora più lunghi da est possono includere Palmentiello per salire o scendere dal Sant’Angelo a Tre Pizzi

Altre foto le trovate in questo album di immagini assortite estrapolate da vari set relativi ad escursioni dal 2009 al 2013, effettuate in occasione delle MaraTrail del Faito, Trek Amalfi-Capri o con i FREE.

1 commento:

  1. Ciao Giovanni, seguendo le tue dritte oggi abbiamo percorso l' itinerario fino al Campo del Pero.
    Magnifico scenario, abbiamo incontrato solo un cane: un peccato, ma anche un bene. In Friuli-Venezia Giulia, dove viviamo, siamo soliti percorrere sentieri solitari. Ti ringraziamo ancora, Enrico & Tiziana (capresi-giuliani)

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