domenica 13 marzo 2016

¡QUE VIVA (Ciudad de) MÉXICO! ... CDMX

Ieri sono arrivato a quello che fino a poco tempo fa si chiamava D.F. (pron. DeFe - Distrito Federal) nome che dal 2018 scomparirà definitivamente lasciando il posto a CDMX che è più o meno l'acronimo di Ciudad (Cd.) de Mexico (MX). La fase di cambiamento (che non sarà ristretta al nome ma avrà importanti trasformazioni politiche, amministrative, fiscali, ...) è già iniziata a gennaio e sarà completata entro la fine dell’anno prossimo e quindi definitivamente operativo a partire dal 2018. In effetti Ciudad de Mexico diventa il 32imo Stato della Repubblica. Al di là delle cose serie questi tipi di innovazioni innescano sempre anche una serie di interrogativi, polemiche, diatribe che diventano poi argomento di blog, hashtag e movimenti di opinione.
Uno dei primi argomenti di discussione apparso sui social è: questi come si deve pronunciare CDMX? e come si chiameranno i suoi abitanti? Alla lettera dovrebbe essere il quasi impronunciabile termine: SeDeEmeEchis! Tuttavia pare che l’orientamento sia quello di intendere MX come sigla di Mexico ed abbreviarla a Mex con il risultato di ottenere il più semplice SeDeMex. Per quanto riguarda gli abitanti, a parte fantasiose proposte più o meno ironiche già comparse in quantità, pare che le proposte più serie e accreditate fra le quali scegliere quella ufficiale e definitiva siano CDMXeño (pronuncia SeDeMAXegno) e Ciudademexiqueño (Siudademexiquegno).
  
A parte queste novità, ce ne sono altre e tutte positive rispetto al mio soggiorno di 5 anni fa in questa città della quale spesso (a torto) si parla male. Le piste ciclabili (rispettate ed abbastanza protette) si sono moltiplicate a dismisura, quasi dovunque si trovano biciclette in sharing mode, il traffico al centro è stato limitato e i tanti vecchi bus che emettevano nuvole nere sono stati banditi e molti sono stati addirittura sostituiti da veicoli ibridi e ci sono i taxi elettrici. Città del Messico che una volta veniva indicata fra le più inquinate del mondo non è che un lontano ricordo ... altri prendano esempio! Basti guardare queste foto che ho scattato dall'aereo durante la fase di discesa e il cielo sullo sfondo di altre foto. 
Sarà anche dovuto alla stagione e all’aria secca ma non c’è più la cappa di smog di una volta, l’aria è abbastanza pulita (è pur sempre una città di circa 10 milioni di abitanti) e l’inquinamento che più si percepisce è quello acustico in quanto nessuno perde l’occasione per strombazzare con il suo clacson e i tanti controllori del traffico non smettono mai di fischiare anche quando non ce n’è assolutamente bisogno. A tutto ciò aggiungete tutti quelli che strillano per vendere qualcosa, per invitare i passanti a mangiare i migliori tacos del Messico, per offrire un qualche servizio dal semplice giro in ciclotaxi a massaggi e cure sciamaniche.
Anche l'offerta culturale è ulteriormente aumentata con l’apertura di 12 nuovi musei (vi ricordo che CDMX è la città con il maggior numero di musei), proprio ieri iniziava il Festival del Centro Historico il cui programma include tanti concerti di livello internazionale, ho letto dell'apertura di nuovi musei ( almeno un paio) ed in particolare per quel che mi riguarda ha riaperto il mio amato Museo de las Culturas (notare il plurale) che attualmente ha in calendario cicli sull'Iran e sulla Corea che comprendono proiezioni, laboratori, danze, cibo e conferenze e le sale della Cineteca Nacional sono passate da 6 a 10, oltre all'arena all'aperto.

Stamattina in giro per il centro dal Museo de Bellas Artes passeggiando per la Alameda e oltre fino al monumento e Museo della Revolucion ho avuto modo di apprezzare l'esposizione dello scultore nicaraguense Jiménez DerediaUna génesis para la paz”, una quindicina di opere, parte in bronzo e parte in marmo di Carrara. Sì, proprio così, infatti questo artista si è formato fra Carrara e Firenze, ha esposto nelle più importanti città del mondo, ha prodotto una statua per il Vaticano (esposta a San Pietro in una delle nicchie michelangiolesche a scala gigante) ed è stato “il primo artista non europeo presente con una sua opera nel monumento-fulcro della Cristianità”.
Nella enorme spianata dello Zocalo, al lato della Cattedrale, c’erano invece le tre enormi teste di bronzo fuse dall’artista messicano Javier Marín, già esposte nelle più importanti piazze europee, asiatiche e delle americhe. Pesano varie tonnellate e sono del tipo di opere d’arte che si possono toccare, ci si può entrare e ci si può salire sopra ...
Chissà quante altre cose scoprirò qui a CDMX anche se non potrò vedere tutto ed assistere a tutti gli eventi interessanti. A breve foto del primo week-end e a seguire tante altre.

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