sabato 11 giugno 2016

Amsterdam, a piedi e non in bici, e i suoi musei

Campo di grano con volo di corvi   (Vincent Van Gogh, 1890)
Sono convinto che per poter cogliere l’essenza, la storia e la vita di qualunque città la si debba percorrere in lungo e in largo, a piedi. La capitale olandese non fa eccezione e consiglio di non fare l’errore di girare in bici poiché ciò significherebbe vedersi sfrecciare ciclisti locali da ogni lato, rimanere intruppati in masse di turisti che non sanno dove andare, avere problemi di parcheggio (è proprio così), dover portare a mano la bici in varie strade del centro in quanto il transito in sella è vietato, non potersi fermare facilmente quando si vede qualcosa di interessante.
Passeggiando invece a piedi, in particolare lungo le sponde alberate dei canali, è molto più piacevole e rilassante, pur dovendo prestare una certa attenzione alle bici che quasi tutti i locali utilizzano. 
Dai ragazzi ai professionisti vestiti elegantemente, dagli anziani alle mamme con bici dotate di un grosso contenitore di legno (una specie di barchetta) davanti nel quale sistemano figli e/o spesa.
Appena fuori del centro storico, tuttavia ancora al centro, ci sono vari parchi con vasti prati che si affollano appena esce un po’ di sole e proprio per essere molto frequentati sono necessarie alcune limitazioni per garantire il quieto vivere. Ecco due divieti che ho aggiunto alla mia collezione di segnali “strani”, di quelli che non si trovano nel Codice della Strada.
   
Anche per i musei (cari ... 17,50 per il Rijksmuseum, 17,00 per il Van Gogh, 15,00 per il Marittimo o 12,50 per il nuovissimo MOCO con opere di Banksy e Warhol) ci sono particolarità alcune delle quali mi sono sembrate eccellenti idee. Per esempio, nel Museo Van Gogh è vietato fotografare ma insieme ai relativi avvisi si fa presente che le immagini di tutte le opere esposte sono liberamente consultabili e scaricabili dal sito ufficiale del Museo (il catalogo completo è disponibile solo nelle versioni inglese e olandese). Quali esempi vi propongo le immagini di un paio delle sue opere più famose (oltre a quella inserita in apertura) che ho scaricato in alta definizione, ma che ho ridotto per praticità. Nei file originali (circa 5MB, 3840 pixel di larghezza) è possibile apprezzare le singole pennellate come si si usasse una lente di ingrandimento, ma ovviamente i colori non potranno mai essere uguali agli originali
   
Altro esempio di libera circolazione di opere esposte viene dal Museo Marittimo, che tuttavia mi è sembrato un po’ disorganizzato e con oggetti male esposti pur avendo un edificio enorme a disposizione. Nella sala degli atlanti (1500-1700) questi sono esposti in varie vetrine che si illuminano premendo un interruttore ma, ovviamente si vedono - male - solo un paio di pagine o solo il frontespizio. Ma ecco la trovata geniale e lodevolissima: nella sala ci sono anche due schermi touch screen di circa 50” usando i quali è possibile sfogliare molti interi atlanti, alcuni dei quali anche di 500 pagine che appaiono appaiate come in un libro aperto (cosa necessaria in quanto molte tavole sono così disposte).
    
E non finisce qui ... nell’angolo in alto a sinistra di ogni visualizzazione si legge “send an email” e in effetti cliccando si accede ad una finestra nella quale si digita un indirizzo e si invia. In questo modo “mi sono inviato” varie mappe e qualche illustrazione originale ed interessante (alcune già pubblicate ieri). 

Nessun commento:

Posta un commento