venerdì 1 luglio 2016

Grandi registi ai “primi giri di manovella” ... nei mercatini

Come qualsiasi altro buon collezionista mi piace frequentare mercatino, fiere dell’usato e vendite di beneficenza, in particolare quando sono all’estero. Vagando fra bancarelle, scavando in scatoli di cartone o cassette di plastica o guardando a distanza i contenitori dei dvd stesi su un telo di plastica (ci vogliono buoni occhi), si trovano classici, ottimi film poco conosciuti e - con la stessa gioia - si scoprono titoli sconosciuti che pur non essendo capolavori, talvolta veri filmacci, vale la pena di acquisire per essere firmati da registi che solo anni dopo hanno diretto buoni film. 

In Spagna ho imparato a non limitare la ricerca indirizzando lo sguardo solo sulle classiche custodie di dvd in quanto si trovano ottime serie in custodie più sottili e meno appariscenti e, soprattutto a non tralasciare le sottili custodie quadrate di cartoncino che spesso scompaiono fra le custodie più grandi e i libri. Una volta “capito il trucco”, l’occhio sa cosa cercare e le sorprese non mancano (nella foto in alto ci sono ben 14 dvd nei loro contenitori, , poggiati su uno di dimensioni classiche). Non avendo praticamente dorso, si devono sfogliare uno per uno e leggere attentamente non solo i titoli (anche in Spagna talvolta si esibiscono in traduzioni fantasiose) ma anche registi ed interpreti.
   
In questo modo ho notato, per esempio, che sulla copertina di Compañeros mortales, che a orecchio non mi diceva niente, né mi ispirava e di certo non avrei comprato, c’era il nome di Sam Peckinpah e ciò è bastato a convincermi.
Per la cronaca, il titolo originale è Deadly Companions (1961), tit. it. La morte cavalca a Rio Bravo (sic!), ed è stato il suo primo lungometraggio; fino al 1960 aveva diretto esclusivamente telefilm.
   
La burla del Diablo l’ho comprato per la regia di John Huston, per il cast d’eccezione (Humphrey Bogart, Peter Lorre, Jennifer Jones, Gina Lollobrigida) e per la partecipazione di Truman Capote (sceneggiatura) e di Robert Capa (fotografia). Con tutto ciò Beat the Devil, (questo il titolo originale, quello italiano è Il tesoro dell’Africa, sic!) fu un fiasco al botteghino e non è certo memorabile, ma per me ha un significato particolare in quanto girato in luoghi della Costiera Amalfitana come Ravello, Atrani e Minori che conosco a menadito (tanto altro in questo post)
In queste sottili custodie ho trovato anche il cult The Little Shop of Horrors di Roger Corman, con una breve partecipazione di Jack Nicholson, e tanti kolossal classici fra i quali Moby Dick (John Huston, 1956), 2001: Odissea nello spazio (Kubrick, 1968) e L’ultimo imperatore (Bertolucci, 1987).
   
Infine due parole su un film, anch’esso scoperto casualmente, che mi riprometto di guardare nei prossimi giorni: Dementia 13 di Francis Ford Coppola (in questo caso anche sceneggiatore). Girato nei primi anni ’60, fu uno dei suoi numerosi “fiaschi” iniziali, dei quali nessuno raggiunge la sufficienza su IMDb. Effettuando la dovuta ricerca, ho letto che Coppola alla corte di Corman diresse un po’ di tutto, dalla commedia softcore all’horror, dal western alla fantascienza. In quest’ultimo caso si trattava di una riedizione di un film russo del 1959, Nebo zovyot, che fu rimontato dopo aver effettuato vari tagli e aggiunto qualche scena e proposto nel 1962 come Battle beyond the Sun. I cinefili sappiano che questa ripresentazione è di pubblico dominio e si trova su archive.org, sito dalquale è possibile scaricarlo o guardarlo online. L’ho già scaricato e dopo Dementia 13 (IMDb 5,7/10) mi sorbirò Nebo zovyot versione americanizzata (IMDb 4,5/10). 
Appena visti, pubblicherò le recensioni su 2016: un film al giorno, come al solito.

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