mercoledì 30 novembre 2016

Feste molto rumorose al suono di "cacharros"

* Fiesta de los cacharros (Valle de La Orotava, Tenerife, Canarias) 
* Arrastre de latas (Algeciras, Andalucia)

Due feste infantili simili, di origini incerte e comunque diverse, legate a due località molto distanti fra loro.
La prima si celebra (almeno nella versione attuale) la sera del 29 novembre, vigilia della festa di Sant'Andrea, patrono di Icod de los VinosQui e in altri centri del Valle c'è la tradizione di mettere insieme una quantità di latte, lattine e scatole di banda stagnata creando soprattutto "serpenti" più o meno lunghi, ma i più creativi le uniscono nelle forme più strane. 
Cacharro significa piccolo recipiente, ma anche coccio o una cosa vecchia in genere. Ragazzi e bambini nei giorni precedenti si procurano non solo barattoli e latte ma addirittura bagnarole e piccoli elettrodomestici, insomma qualunque cosa che, trascinata per strada, faccia rumore.
L’origine, come detto, non è certa. Oltre ad una teoria che la lega al mettere in fuga le streghe con il gran fracasso, tutte le altre sono connesse con Sant’Adrea e il vino. Una leggenda vuole che San Andrés zoppicasse, ma non si sa se per malformazione o per essere ubriaco e comunque los cacharros gli sarebbero stati legati ai vestiti da bambini impertinenti. Più o meno simile quella che narra che i bambini svegliano il santo al suono di cacharros per non farlo arrivare tardi alla sua festa, qui legata al vino (apertura delle cantine) che viene accompagnato da castagne arrostite nelle classiche "fornacelle" tronco-coniche. Oltre un paio di settimane di ritardo rispetto all’italica tradizione secondo la quale "a San Martino ogni mosto è vino" (11 novembre), ma qui siamo alle Canarie.
   
Il 29 era anche il giorno in cui si usava andare in riva al mare a lavare botti e barili con acqua salata prima di travasare il vino e a ciò è connessa una ulteriore ipotesi cioè che i padroni delle cantine, andando a lavare i fusti e le botti in riva al mare trascinavano cacharros per annunciare che il vino era pronto..
«Hoy es día 29,/ víspera de San Andrés./ Las castañas están al fuego,/ el vino ya está en el jarro/ y en el Puerto de la Cruz/ todos ruedan el cacharro».
Oggi è 29, vigilia di Sant’Andrea. Le castagne sono sul fuoco, il vino nel boccale  a Puerto de la Cruz tutti “ruedan el cacharro”.
Fino agli anni ’80 è stata una gran festa, poi cadde quasi nell’oblio per poi tornare di moda nei luoghi di produzione (La Orotava, Icod de los Vinos, ecc.) e a Puerto de la Cruz dove venivano lavati i barili.
   
La seconda, detta anche Cabalgata de las latas, è invece connessa con l'epifania, festa molto sentita in tutta la Spagna in quanto è allora che i bambini ricevono i loro regali più importanti. Alla festività ci si riferisce come Los Reyes "("I Re", ovviamente Magi).
Anche in questo caso le ipotesi in merito all'origine e significato sono molteplici. I bambini il 5 gennaio devono farsi sentire dai Magi poiché il malvagio " gigante de Botafuego" in quel giorno crea una coltre di nubi o fumo che oscura le luci della città e di conseguenza Los Reyes passano oltre senza lasciare alcun dono. Più semplicemente altri sostengono che anticamente i bambini univano tutti i giocattoli rotti o vecchi (un tempo per lo più di latta) per ricordare ai Magi che avevano bisogno di riceverne di nuovi.
   
Pur essendo caratteristica di Algeciras (alle cui spalle si trova Botafuego) , attualmente feste simili si svolgono anche a Tarifa e Cadice entrambe a pochi km di distanza, lungo la costa della parte più meridionale della penisola iberica. La sfilata rientra nella ben più importante Cabalgata de los Reyes.
Il termine cabalgata non significa solo “cavalcata” (sebbene sia l'origine della parola), ma una sfilata in genere, con o senza cavalli, spesso con carri, persone in costume, ecc. 

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