venerdì 13 ottobre 2017

“Lumiere!” (Thierry Frémaux, Fra, 2016)

315 “Lumière!” (documentario di Thierry Frémaux, Fra, 2016) 
con Auguste e Louis Lumière, tanti membri della loro famiglia e amici e tanta, tanta gente di ogni tipo
Nei primi 10 anni di esistenza del cinematografo i fratelli Lumière gettarono le basi del linguaggio, della grammatica e della sintassi di quella che sarebbe divenuta la Settima Arte e sperimentarono tutto quanto possibile con i mezzi dell'epoca. Certo mancava lo zoom e movimenti di macchina dei quali oggi si fa tanto uso e spesso abuso, ma riuscirono a realizzare carrellate avanti, indietro, verticali e laterali, montaggi, composizioni e angoli scelsero originali angoli di ripresa successivamente "copiati" da grandi registi di 50 e anche 100 e passa anni dopo.
I loro film standard erano di appena 50 secondi, se ne conoscono quasi 1500, ma certamente ne realizzarono molti di più, in tutto il mondo. Questo eccezionale documentario (parlando di Cinema sembra quasi un termine riduttivo) si chiude proprio con delle emozionanti riprese in Vietnam, non proprio dietro l'angolo, con un archetipo di carrellata all’indietro a cura dell’operatore Gabriel Veyre (per conto di Louis Lumière) che fissò la cinepresa su un rickshaw nel villaggio di Namo. (non vi perdete la visione di questi bambini che inseguono la cinepresa!)
Il lavoro di Thierry Frémaux (sponsorizzato dal Centre National de la CinématographieInstitut Lumière e da Betrand Tavernier) comprende oltre cento filmati, tutti perfettamente restaurati, divisi in 10 capitoli (lavoro, passatempi, famiglia, città, ...) con incredibili riprese di acrobati, di fatti di cronaca, di gare sportive popolari come le bocce e corsa nei sacchi, fino partenza della Lione - Ginevra - Lione in bicicletta, preparazione militare (vedi filmato in basso,  l'allenamento quasi ridicolo di combattimento corpo a corpo degli chasseurs alpins, ricorda un po' il Tai Chi, accelerato). 
L'ottimo commento del realizzatore Frémaux è sempre pertinente e interessante, ricco di analisi "tecniche", spiegazioni in merito alle riprese e all’ambiente descritto, e riferimenti a film e registi famosi di molti decenni più tardi.
Concludo proponendovi un ultimo filmato, la famosa “Danse Serpentine” (1896) interpretata dall'etoile Loie Fuller successivamente parzialmente colorato a mano.
L'avevo scritto prima di guardarlo (sapendo cosa aspettarmi) e ora ne sono più che mai convinto: ogni cinefilo, per quanto di primo pelo o giovane abituato a effetti speciali, CGI e 3D, dovrebbe guardare con molta attenzione questo centinaio di "perle", che già mostrano una gran tecnica di linguaggio cinematografico, prima della sostanziale svolta impressa da Georges Méliès con l'introduzione dei suoi tanti trucchi ... i primi effetti speciali!
IMDb  8.3

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