lunedì 15 gennaio 2018

Tiempe belle 'e 'na vota (bei tempi di una volta)

Già oltre 25 anni fa, nell’introdurre il mio saggio relativo ai giochi di strada di una volta “Barracca ‘o rutunniello, cavallo cavallo mantieneme ‘ntuosto e altri giochi dimenticati” (libro completo scaricabile gratuitamente in pdf) scrivevo:
... questo breve testo è stato scritto anche con una vena polemica nei confronti di tutti quei ragazzi d'oggi che non sanno divertirsi, che non sanno più stare bene neanche fra loro, che si ‘nzallaniscono sprecando ore e ore con i videogiochi o guardando dei pessimi cartoni animati.
Se allora mi lamentavo dei soli videogiochi e tv che tenevano i giovani lontani da attività ludiche più socializzanti, movimentate, buone per la sana crescita fisica, creative e secondo me divertenti; oggi a quei “guai” si sono aggiunte bici elettriche, monopattini elettrici, carrettini elettrici, adesso ci mancavano solo gli hoverboard, tecnicamente ed in italiano “tavola biciclica autobilanciata”. 
Al contrario di tutte le suddette diavolerie moderne, per carruociolicarrettelle (o comunque si chiamino nelle varie regioni, soapbox car per gli anglosassoni) di una volta il divertimento più grande era costruirli, il che includeva la ricerca di materiali (di risulta), l'assemblaggio, la rifinitura e la decorazione finale. Chi ha avuto la fortuna di vivere quell'epoca sa che ogni carrettella era originale, unica e, per quanto brutta e sbilanciata, orgoglio del "costruttore". 
Ma i ragazzi di oggi sarebbero mai capaci di progettarle, trovare i materiali adatti e assemblarli?
Pochissimi giocano a pallone (se non nelle scuole calcio), e ancor più raramente si vedono ragazzini semplicemente correre inseguendosi o sfidandosi, giocando a guardie e ladri, acchiapparella o rubabandiera.
Quando le nuove leve perderanno del tutto l'uso delle gambe (e del cervello)?
E se qualcuno obiettasse che quanto detto vale solo per i maschietti (seppur non in tutti i casi) aggiungo che non si vedono neanche ragazzine giocare saltando la cordané con il cerchio,  alla campana (o settimana)!
   
Quegli stessi ragazzi di 25 anni fa, oggi genitori, sembrano non rendersi conto dei danni che causano ai propri figli regalando loro non solo smartphone e tablet che li isolano quasi del tutto e, a quelli che hanno la possibilità si stare all'aria aperta, anche mezzi di locomozione elettrici facendo di fatto aumentare la percentuale di giovani pigri e spesso in evidente sovrappeso.

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